Per monitorare l’efficacia degli strumenti tecnologici e naturali (previsionali e di mitigazione) adottati nelle azioni operative B3 e B4 del progetto, e per valutare i risultati del piano di monitoraggio ambientale, è stato necessario un preliminare lavoro di sviluppo di protocolli analitici per determinare la concentrazione dei PFAS. Le metodiche analitiche generali per la determinazione dei PFAS erano già conosciute, disponibili in letteratura e già parzialmente in uso presso i laboratori ARPAV e CNR-IRSA. Tuttavia, è stato indispensabile affinare procedure specifiche per gli scopi del progetto LIFE PHOENIX e quindi ottenere metodi appropriati per i contaminanti di peculiare interesse e per le matrici coinvolte. 

I laboratori di ARPAV e CNR-IRSA hanno quindi implementato e perfezionato Procedure di Prova (PdP) analitiche per nove acidi perfluoroalchil carbossilici e tre acidi perfluoroalchil sulfonici, inclusi i cosiddetti PFAS a catena corta (da C4 a C7). Mentre i laboratori ARPAV si sono concentrati nel validare e accreditare metodi per l’analisi di acqua a uso potabile e ambientale (sotterranee, superficiali e di scarico) e di sedimenti di terreni agricoli, i laboratori di CNR-IRSA si sono concentrati sulla validazione di metodi per l’analisi di matrici vegetale e animale prese in esame dal progetto. 

In generale, per tutte le metodiche, è prevista una fase di estrazione dei contaminanti dalla matrice specifica, un’eventuale fase di purificazione a seconda della complessità della matrice stessa, e l’analisi quantitativa finale con tecnica di cromatografia liquida accoppiata con la spettrometria di massa (LC-MS). Le PdP validate cosi ottenute hanno permesso di verificare l’efficienza degli strumenti di mitigazione proposti per le acque a uso potabile (impianto pilota con resine a scambio ionico) e per le acque a uso irriguo (impianto pilota di fitodepurazione e sua implementazione su scala di area umida) e per quantificare i livelli di PFAS nei comparti ambientali considerati con l’azione B4.