PFAS e agricoltura: pubblicati i primi risultati dei test sul radicchio in condizioni controllate su Science of the Total Environment - Life Phoenix

Un'area prioritaria su cui agire per un'efficace mitigazione del rischio di diffusione dei PFAS è il campo dell’agricoltura e in particolare l’utilizzo dell’acqua per uso irriguo. Per questo motivo, all’interno del progetto LIFE PHOENIX, sono stati condotti dei test di valutazione su prodotti tipici dell’agricoltura veneta (nello specifico il radicchio di Chioggia), studiandone l’assorbimento di acidi perfluoroalchilici da suolo e dall’acqua di irrigazione appositamente contaminati. I dati e i risultati ottenuti, già disponibili alla comunità scientifica da alcuni mesi, sono stati condensati in forma compiuta in un articolo pubblicato sull'ultimo numero (marzo 2020) della rivista internazionale Science of The Total Environment.
L'esperimento di esposizione di piante di radicchio a PFAS è stato condotto in condizioni controllate, in serra, a concentrazioni superiori a quelle ambientali. La novità di questo lavoro è lo studio dell'effetto combinato dell'esposizione di radicchio sia ad acqua che a terreni contaminati, mentre in analoghe osservazioni precedenti questo processo era stato esaminato utilizzando prevalentemente colture idroponiche oppure crescendo le piante in terreni pre-contaminati. In questo modo sono stati individuati i meccanismi di assorbimento/trasferimento anche in funzione della lunghezza di catena e ricavate le relative costanti chimico-fisiche da utilizzare in modelli di analisi di rischio in corso di sviluppo.
Lo studio ha in larga parte confermato i dati noti della letteratura scientifica, specificamente che i diversi congeneri di acidi perfluoroalchilici possono essere assorbiti attraverso l'apparato radicale e trasferirsi nella parte epigea. Si è potuto verificare che le concentrazioni assorbite in tutte le parti della pianta diminuiscono esponenzialmente con l'aumentare della lunghezza della catena, con un accumulo preferenziale nelle radici rispetto alla parte epigea. Allo stesso tempo, si è evidenziato che il suolo, riducendo l’impatto diretto dell’acqua utilizzata per l’irrigazione, gioca un ruolo fondamentale di riduzione della disponibilità all’assorbimento dei PFAS a catena lunga.
Si deve ovviamente evitare di trasferire in modo diretto e semplicistico i risultati degli esperimenti di laboratorio alle situazioni reali sito-specifiche, a causa della variabilità dei fattori ambientali, delle modalità di irrigazione, dei volumi e concentrazioni di acque irrigue e delle caratteristiche litologiche dei terreni agricoli. La verifica delle concentrazioni reali in aree agricole a diverso livello di inquinamento e lo studio degli effetti dei PFAS a catena corta restano infatti tra gli obiettivi strategici primari del progetto LIFE PHOENIX, finanziato dall'Unione Europea e coordinato da Regione Veneto, che terminerà nel marzo del prossimo anno.
I dati e i risultati conseguiti dal progetto vengono continuamente disseminati nelle varie forme previste (es. articoli scientifici, convegni, newsletter, seminari, ecc.) e tramite il sito ufficiale (lifephoenix.eu). L'abstract dell'articolo scientifico sul radicchio, dal titolo "Uptake and translocation of perfluoroalkyl acids (PFAA) in red chicory (Cichorium intybus L.) under various treatments with pre-contaminated soil and irrigation water", e i relativi riferimenti, sono disponibili presso la pagina web del volume della rivista tematica Science of The Total Environment.
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