2 novembre 2018
Lezioni presso l'Università di Mosca

L'Unità di Ricerca "Fisiologia Ambientale e Zoologia Sperimentale" del Dipartimento di Biologia (DiBio), dell'Università degli Studi di Padova (UNIPD), è partner del progetto LIFE PHOENIX. Tra gli obiettivi prefissati ci sono:

  • la verifica della possibilità di "early warning", attraverso la valutazione dell'assunzione di PMOC (PFAS a catena corta, in particolare) dispersi in ambiente, in organismi bioindicatori animali terricoli (come il lombrico, onnipresente in ambienti agricoli e naturali) e acquatici, e nei vegetali;
  • lo sviluppo di una metodologia "intelligente" per fornire una correlazione tra i livelli di biodiversità nella zona agricola e i livelli di stress ambientale;
  • l'implementazione di strategie di mitigazione, attraverso tecnologie innovative e naturali.

Di grande importanza, inoltre, tra gli obiettivi del LIFE PHOENIX c'è la disseminazione della conoscenza delle problematiche relative ai PFAS, anche in altri contesti europei ed extra europei. A questo proposito, nell'ambito degli "Accordi Bilaterali" e di "Internazionalizzazione Erasmus+", promossi da UNIPD, l'Unità di Ricerca "Fisiologia Ambientale e Zoologia Sperimentale" ha in essere una partnership, siglata nel 2008, con l'Università Statale di Penza (Federazione Russa).

Il focus del progetto di cooperazione è stato fin dall'inizio verso le tematiche della "conservazione della biodiversità", dato il rilevante interesse a livello europeo, nonché nazionale. Infatti, come definito dal Convegno sulla Strategia Nazionale per la Conservazione della Biodiversità (Roma, 2010) è emerso che «La ricchezza di specie e la complessità delle forme di vita che ci circondano hanno un'importanza intrinseca, non solo ecologica, ma anche economica, sociale ed etica».

Inoltre, è necessario puntualizzare l'importanza dell'analisi dei rischi connessi alla depauperazione della risorsa acqua, sia in termini di utilizzo indiscriminato sia in termini di inquinamento, puntuale o cronico, con sostanze inquinanti persistenti e dagli effetti non chiari sulle catene trofiche ed ecologiche, come le Sostanze Alchiliche PerFluorurate (PFAS), che possono indurre un'esposizione elevata "irreversibile" (lan Cousins, Dichiarazione di Madrid, settembre 2014).

In quest'ottica, dal 23 ottobre al 1° novembre di quest'anno, la Referente DiBio del progetto è stata invitata presso la "Lomonosov Moscow State University" di Mosca e la "Penza State University" di Penza a tenere a Studenti, Dottorandi e Docenti una "lezione magistrale" dal titolo "LIFE PHOENIX: an European project for the management of risks related to the diffusion of Persistent Mobile Organic Chemicals (PMOCs)".

L'argomento ha suscitato molto interesse, soprattutto nei Docenti presenti, tra i quali c'erano anche dei socio-economisti, e la tematica ha provocato molta sorpresa, in quanto non erano al corrente né delle caratteristiche dei PFAS né dell'impiego diffuso di questi composti. Si è quindi attivata una serie di domande : l'ampiezza dell'area considerata, il numero di persone coinvolte e se era possibile fare delle correlazioni tra età, sesso e livelli di PFAS, le maggiori patologie riscontrate, e quali azioni di prevenzione dei rischi sanitario e ambientale la regione Veneto pensa di mettere in atto.

Ha dato ulteriore stimolo alla discussione la mancanza di conoscenza di questa importante problematica e il fatto che, probabilmente, il problema potrebbe essere presente anche in Russia. Questo ha portato a un formale impegno a lavorare ancora di più su tematiche legate alla salvaguardia del territorio, che si è concretizzato il 30 novembre con la presentazione di un progetto di "Iniziative di Cooperazione Universitaria - Anno 2019", di UNIPD, dal titolo "Biodiversità, inquinamento e cambiamenti climatici", tra Dipartimento di Biologia, Lomonosov Moscow State University e Penza State University (Federazione Russa).