LIFE PHOENIX: i risultati del monitoraggio ambientale - Life Phoenix
L’attività di monitoraggio svolta all’interno del progetto LIFE PHOENIX ha permesso di quantificare il livello di contaminazione da PFAS nelle acque irrigue e nei suoli agricoli presenti in un’area potenzialmente tra le più compromesse dal rilascio in ambiente di queste sostanze. Il lavoro svolto si è concentrato specificamente sulla determinazione di PFAS nei vegetali, campioni nei quali questi composti sono risultati sporadicamente presenti. Si è posta quindi particolare attenzione alle colture edibili, in quanto i valori riscontrati nelle frazioni commestibili possono fornire informazioni utili per la valutazione del rischio umano dovuto al consumo di verdure.
I risultati ottenuti sono riportati nella figura 1. Osservando l’immagine si nota che le concentrazioni ritrovate nell’acqua irrigua sono caratterizzate da una significativa variabilità riconducibile ai diversi apporti idrici nel corso dell’anno. Sono stati inoltre registrati sporadici episodi di contaminazione più elevata. Per quanto riguarda invece i suoli, il loro grado di contaminazione rispecchia la suddivisione per aree: le concentrazioni maggiori sono state infatti registrate in zona rossa mentre i livelli più bassi sono stati determinati in zona verde. Questa corrispondenza non è stata però osservata nelle piante il cui livello di contaminazione è simile nelle diverse zone e prescinde pertanto dall’area di campionamento. È interessante notare che le concentrazioni registrate nei campioni di piante edibili, ovvero cipolla, lattuga e cariossidi di mais, sono inferiori a quelle misurate nelle specie spontanee. In particolare i livelli registrati nelle piante commestibili sono risultati sempre minori di 2 ng/g per peso fresco.
I composti ricercati appartengono ad un gruppo eterogeneo di sostanze con caratteristiche chimico-fisiche differenti, il cui comportamento è influenzato soprattutto dalla lunghezza della catena alchilica fluorurata. In accordo con quest’aspetto, indipendentemente dall’area di campionamento, la contaminazione ritrovata nell’acqua irrigua è risultata essere dominata dai composti a catena corta (C<8), più idrosolubili, mentre nel suolo sono apparsi più abbondanti i PFAS a catena lunga (C≥8), più lipofili. Al contrario, il sito di prelievo ha influito sulla qualità della contaminazione ritrovata nei vegetali (figura 2). In particolare, nelle piante provenienti dall’area non direttamente impattata (area verde) sono prevalsi i composti a catena lunga, dovuti ad inquinamento diffuso da parte di PFAS «tradizionali», mentre nei campioni raccolti nell’area rossa sono risultati dominanti i PFAS a catena corta, di origine più recente.
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